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Immagine del redattoreGloria Truffa

Come affrontare e superare l'Esame di Stato per Psicologi

L'esame di stato è l'ostacolo finale rimasto tra voi e la professione di psicologo, un ultimo sforzo e finalmente inizierete a praticare!

L'Esame di Stato è suddiviso in 4 prove: tre scritte e un orale. Per ogni prova è necessario prepararsi in maniera differente, vediamo come:


PRIMA PROVA


La prima è forse la prova più difficile, poichè richiede uno studio intenso di diverse materie tra cui: Psicologia Generale, Psicologia Sociale, Metodologia e Psicologia dello sviluppo.

C'è una remota possibilità che esca una traccia con un progetto, quindi è bene leggere qualcosa a riguardo (solo per scrupolo).

Ogni materia ha diversi argomenti e prima di iniziare la prova verrà chiesto ad uno studente di pescare una fra tre buste in cui sono contenute 3 tracce, quella pescata sarà la vostra traccia d'esame.

E' quindi necessario studiare tutti gli argomenti di tutte queste materie?

Ovviamente no!

A meno che non abbiate una memoria degna di un computer sarà sufficiente studiare in maniera approfondita alcuni autori (ad esempio Erickson, Freud, Maslow, Bowlby ecc) in modo da utilizzare in maniera plastica le loro teorie, adattandole all'argomento richiesto nella traccia, perchè ciò che dovrete scrivere nella prima prova sarà:


- Descrizione del fenomeno in termini psicologici

- Una teoria approfondita oppure due teorie a confronto


Questi due punti sono necessari per ogni traccia, indipendentemente dall'argomento. Ciò che viene richiesto, e questo stampatevelo in testa perchè è importantissimo: fate molti ragionamenti. Non è importante "beccare" la teoria giusta, quanto invece utilizzare in modo appropriato ciò che si conosce. La commissione non pretende che sappiate tutto per filo e per segno, ma che siate in grado di ragionare in maniera adeguata e con una terminologia appropriata su ogni argomento.

Un altro consiglio importante che posso darvi, è quello di rimanere aderenti alle richieste che vengono fatte dalla commissione nella traccia. Non divagate, rispondete in maniera pertinente alla domanda senza perdervi in discorsi inutili. Non è necessario scrivere chissà quante pagine, rispondete in maniera esauriente alle domande poste e andrà tutto bene.


Nota: se non conoscete la risposta alla domanda posta, non disperate. Se ve ne andate, potete sicuramente dire addio ai soldi spesi per l'esame e alla possibilità di superarlo in quella sessione (ovviamente). Dunque perchè mollare proprio ora? Se siete arrivati fin qui, tanto vale provarci!

Quindi concentratevi e ragionate, scrivete ciò che vi viene in mente riguardo all'argomento e scrivete le teorie che possono essere adattate ad esso.


SECONDA PROVA


La seconda prova è, a mio avviso, la più semplice tra tutte poichè per superarla è sufficiente memorizzare un piccolo schema e adattarlo ad ogni traccia.

Questa prova viene chiama "Il progetto" e vi sarà chiesto di sviluppare un progetto in merito ad un argomento ben preciso, definito dalla traccia. Il progetto manda in palla tanti studenti, per il semplice motivo che spesso le università non forniscono la preparazione adeguata per svolgere questa traccia, ma non preoccupatevi, con questo schema sarà una passeggiata sviluppare un progetto.


Nota: Questo a prova richiede lo sviluppo di un progetto didattico, quindi non utilizzate dei progetti veri magari trovati su internet, perchè è probabile che alcune informazioni non siano adatte.


Schema progetto


1. Titolo : Ricavatelo dalla traccia, deve essere scientifico e appropriato, quindi non usate termini esagerati, non è una gara a chi scrive il titolo più bello o creativo.

2. Modello teorico : Esso è la teoria di riferimento. Dunque dovrete descrivere l'argomento della traccia, sempre in termini tecnici ovviamente, utilizzando una teoria (se ne conoscete una) oppure potete sempre descriverla ragionando in termini psicologici riguardo a ciò che ci viene chiesto.

Deve essere coerente con la metodologia (non citate Freud se utilizzate una metodologia cognitivista!) e non confondete il modello teorico con gli approcci psicoterapeitici.

3. Destinatari :

- Diretti: chi beneficia direttamente del progetto (es: se è un progetto rivolto alle famiglie di persone con disturbi psichiatrici, i beneficiari saranno i familiari stessi)

- Indiretti: chi beneficia indirettamente del progetto (es: i pazienti psichiatrici, la società ecc)

4. Obiettivo generale : Lo ricavate dalla traccia, ed è praticamente il titolo (es: progetto di riabilitazione rivolto ai pazienti di una comunità psichiatrica= questo sarà il vostro obiettivo)

5. Obiettivi specifici : Come si sviluppa l'obiettivo generale? tramite gli obiettivi specifici! Di solito sono in media 3 e sono sempre legati alle attività svolte (come vedremo più avanti), per cui per ogni obiettivo specifico deve essere sviluppata un'attività.

(Es: per sviluppare l'obiettivo generale di riabilitare i pazienti psichiatrici della comunità possiamo individuare 3 obiettivi specifici: sviluppare il problem solving, decision making e capacità di gestione delle emozioni)

6. Metodologia : Essa è il corrispettivo pratico del modello teorico. Ne esistono di diversi tipi, ma, come per le teorie, non occorre impararle tutte. Esistono alcuni tipi di metodologie che possono essere utilizzate per diversi argomenti, noi ne vedremo 2:

- Psicoeducazione: Questa metodologia è un programma di attività che usa tecniche di modifica degli atteggiamenti e dei comportamenti, non per obiettivi terapeutici ma per abilitazione, riabilitazione e promozione del benessere.

Prevede 3 fasi:

1. Informazione: Fornire informazioni riguardo ad uno problematica (cause, interventi, evoluzione ecc).

2. Predisposizione di un gruppo: Lo psicologo fa da facilitatore per stimolare la discussione, il confronto e il cambiamento di atteggiamenti inefficaci.

3. Pratica: Organizzazione di attività di apprendimento esperienziale per sviluppare abilità.

Obiettivi specifici:

1. Informare

2. Stimolare il cambiamento di atteggiamenti e comportamenti

3 Sviluppare abilità

- Modello Generale: Questo è un modello di emergenza e viene usato nel caso in cui non possiate utilizzare la psicoeducazione.

Definite in maniera generale (ma sempre utilizzando termini psicologici specifici) il fenomeno, scrivete che utilizzerete un modello attivo e partecipativo, che prevede fasi di informazione, di sviluppo di attività, fasi di attivazione di risorse di rete e istituzionali

7. Attività, fasi e tempi : Generalmente sono previste 5 fasi: la prima riguarda l'informazione circa ciò che si andrà a svolgere, la seconda, la terza e la quarta sono le attività previste dal modello e la quinta fase è la conclusione finale con presentazione dei risultati e somministrazione del questionario. Per ogni fase specificate l'attività svolta, la strumentazione utilizzata (test, carta, penna, locali ecc) e le tempistiche (es: attività di informazione: incontri da due ore, una volta a settimana per 3 mesi)

8. Risorse: Materiali: oggetti, test e locali utilizzati

Umane: tutti i professionisti coinvolti

9. Budget: Specificate per ogni professionista coinvolto per quante ore è stato assunto (utilizzando un onorario indicativo, non è necessario sapere al centesimo quanto prende un educatore all'ora) e aggiungete anche le risorse materiali impiegate

10. Rischi: atteggiamento non collaborativo da parte dei soggetti coinvolti, stereotipi o pregiudizi nei confronti dello psicologo, drop out, ricadute ecc

11. Valutazione: 4 fasi di valutazione:

1.Iniziale: somministrazione questionario

2. In itinere: diario di bordo

3: Finale: questionario per valutare il progetto, risomministrazione del questionario iniziale per valutare il miglioramento

4 Follow-up: 6 mesi dopo, incontro dei partecipanti con lo psicologo per verificare la tenuta dei cambiamenti e se sono sopraggiunte nuove problematiche



TERZA PROVA


Questa prova consiste nell'individuare le possibili diagnosi sulla base di una traccia di poche righe. Prima di tutto dovrete specificare che non è possibile fare una diagnosi sulla base di così poche informazioni.

In secondo luogo sviluppate più diagnosi, ma sempre in forma ipotetica e indicate cosa dovete indagare per verificare che la diagnosi sia effettivamente quella.


QUARTA PROVA


Se siete arrivati fin qui, potete finalmente rilassarvi un po', il peggio è passato.

La quarta prova consiste in un esame orale in cui vi verranno fatte domande riguardanti il tirocinio ( cosa avete fatto e cosa avete visto ) e riguardanti il codice deontologico, potranno chiedervi quali norme avete osservato durante il tirocinio, oppure vi potrebbero chiedere di descrivere un articolo del codice ragionandoci su o facendo degli esempi. Per cui è utile studiare il codice commentato, in modo da capire quali siano i principi che guidano il CD.

Fatto ciò è probabile che vi chiedano cosa avete intenzione di fare una volta abilitati, qui ogni risposta è soggettiva. Solitamente la quarta prova si riduce ad una chiacchierata informale, finito ciò tirate un sospiro di sollievo, siete abilitati!

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